Regione Campania - Città Metropolitana di Napoli

Comune di Pozzuoli
Città dei Campi Flegrei

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Monumenti antichi

Grotta di Cocceio: venne realizzata per mettere in comunicazione il lago d'Averno con la città bassa di Cuma, passando attraverso il Monte Grillo. L'opera fu voluta da Augusto, ideata da Agrippa e realizzata dall'architetto L. Cocceio Aucto, secondo quanto racconta Strabone. Si tratta di un intervento piuttosto notevole, realizzato quando il lago divenne porto militare durante la guerra civile. La galleria, lunga un chilometro, venne scavata nel tufo con andamento rettilineo e volta a tutto sesto. Sei pozzi di luce servivano per l'illuminazione ed in corrispondenza del quinto, ormai nell'abitato di Cuma, è visibile l'accesso ad un'altra diramazione destinata, forse, a raggiungere l'anfiteatro della città. Nell'ultimo tratto la galleria venne rinforzata con opere in muratura, probabilmente a causa di una maggiore fragilità del tufo. Parallelamente al lato nord del tunnel correva il canale dell'acquedotto augusteo Serino, che serviva la zona dei Campi Flegrei. Terminato lo scopo militare la cosiddetta grotta venne utilizzata come percorso sotterraneo ed ancora funzionava come strada negli anni '40 del secolo scorso. La galleria conobbe, infatti, una lunga continuità d'uso di cui ancora reca le tracce, ma oggi non è più visitabile per ragioni di sicurezza.



 
Terme dette "Tempio di Apollo": situato sul lato orientale del Lago d’Averno, in realtà è un grande complesso termale di età imperiale, che doveva sorgere in prossimità di una sorgente di acque termo-minerali. La tradizione erudita riconosceva nei resti di quest'edificio il tempio di Apollo (o Giove per altri) legato ai vaticini della Sibilla Cumana. Dell'edificio sono visibili ancora oggi parte della cupola (ottogonale all'esterno, circolare all'interno), che, con suo diametro di 37 - 38 metri, è solo di 5 metri inferiore a quella del Pantheon tra le aule con volta a cupola, della quale, tuttavia, non rimangono purtroppo che pochi resti. Il piano superiore, nel quale si aprivano grandi finestre, è ancora visibile, mentre quello inferiore, scandito da nicchie, è quasi completamente interrato. L'aula è stata interpretata come un frigidarium, inserita intorno al II secolo d.C. in una precedente struttura termale di età giulio-claudia, di cui sono ancora visibili alcune strutture ed ambienti.


 
Grotta della Sibilla: da non confondere con l'antro della Sibilla, individuato a Cuma, la grotta si apre sul Lago d'Averno e secondo la tradizione questa cripta scavata nel Monte della Ginestra era il luogo dove avvenivano gli oracoli della Sibilla. Dall'ingresso parzialmente interrato, il tunnel artificiale di epoca romana, scavato nel tufo, si allunga per 200 metri ed è ampio 3,80 metri per un'altezza di 4metri. La galleria è rettilinea, con volta a botte scavata nel tufo. Lungo le pareti si aprono piccole nicchie che servivano per alloggiare le lucerne. Verso l'estremità della galleria c'è un vestibolo di laterizio e opera reticolata. Poco prima, sulla destra si apre un braccio che sbocca in un corridoio, dal quale si scende attraverso una trentina di gradini in alcune stanze sotterranee, in antico sembra usate per scopi termali. Le stanze sono oggi invase dalle acque per il bradisismo.  L'opera, in realtà, fu realizzata parecchio dopo l'età greca; in età augustea per collegare l'entroterra del lago d'Averno al Portus Julius, luogo militare strategico per gli antichi romani.
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