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Le Tabernae

Il sito archeologico si trova in via Luciano nelle adiacenze della chiesa dell’Annunziata ed a poca distanza dal quadrivio di piazza Capomazza.
Esso ha un’organizzazione edilizia che si riscontra anche nella vicina via Domitiana, ossia una serie di ambienti a pianta rettangolare dotati ognuno di retrobottega dai quali, tramite scale, si accedeva al piano superiore destinato a varie funzioni.
I locali al piano terra sono realizzati in laterizi ed opera mista e coperti con volte a crociera.
Gli edifici, attualmente non visitabili, risalgono ad un periodo non anteriore alla fine del I secolo d.C.
A poche centinaia di metri, sulla via Terracciano, lungo il marciapiede sono presenti residui di tabernae risalenti alla seconda metà del I e inizio del II secolo a.C.
Più interessanti, invece, sono i resti di tabernae interne ad una proprietà privata, quasi tutte ben conservate e che risalgono al I secolo d.C. alcune delle quali con tracce di restauri eseguiti nel secolo successivo.
Una di esse conserva ancora l’intonaco originale ricco di graffiti, il pavimento in mosaico bianco con una cornice in mosaico nero e la copertura con volta a botte.
Sulle sue pareti si trovano graffiti incisi sia dagli avventori che dall’oste, per esprimere, in latino e in greco, nostalgia di persone lontane, firme, parole di amore e di amicizia.
Alla sinistra dell’ingresso è inciso un disegno che sembra rappresentare una persona crocifissa, presumibilmente riferito ai “cruciarii”, che, condannati alla crocifissione, furono i protagonisti di spettacoli gladiatori svoltisi a Cuma dopo il 62 d.C. così come risulta da un’epigrafe ritrovata a Pozzuoli.

Le Tabernae (english version)

The archaeological site is located in via Luciano near the church of the Annunziata and a short distance from the crossroads of piazza Capomazza.
It has a building organization that is also found in the nearby via Domitiana, i.e. a series of rooms with a rectangular plan, each equipped with a back room from which, via stairs, one accessed the upper floor intended for various functions.
The rooms on the ground floor are made of bricks and mixed work and covered with cross vaults.
The buildings, currently not open to visitors, date back to a period no earlier than the end of the 1st century A.C.
A few hundred meters away, on via Terracciano, along the sidewalk there are remains of tabernae dating back to the second half of the 1st and beginning of the 2nd century B.C.
More interesting, however, are the remains of tabernae inside a private property, almost all well preserved and dating back to the 1st century A.C. some of which with traces of restorations carried out in the following century.
One of them still has the original plaster full of graffiti, the white mosaic floor with a black mosaic frame and the barrel-vaulted roof.
On its walls there are graffiti engraved by both patrons and the innkeeper, to express, in Latin and Greek, nostalgia for distant people, signatures, words of love and friendship.
To the left of the entrance is engraved a drawing that seems to represent a crucified person, presumably referring to the “cruciarii“, who, sentenced to crucifixion, were the protagonists of gladiatorial shows held in Cuma after 62 A.C. as it results from an epigraph found in Pozzuoli.

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